⚡️ In breve
Nome:
Curly Vintage
Settore:
Abbigliamento vintage e second hand
Anno di inizio:
2016
Ricavi annuali (range)*:
<5K | 5K – 25K | 25K – 100K | >100K
*Valori indicativi della dimensione dell’attività. Non rappresentano i guadagni puntuali dell’intervistato.
L’abbigliamento vintage e second hand online sta vivendo i suoi anni d’oro, spinto soprattutto dalle abitudini di acquisto di Millennial e Gen Z.
Il 2023 Resale Report di Thredup stima che il mercato dell’abbigliamento dell’usato è destinato a raddoppiare entro il 2027, raggiungendo un valore di 350 miliardi di euro complessivi con un tasso di crescita 3 volte superiore rispetto alla media del settore abbigliamento e accessori.
I giovani acquistano second hand online soprattutto perchè:
è conveniente, permettendo di trovare capi di qualità a prezzi contenuti;
è sostenibile, riducendo lo scarto di vestiti usati e la domanda di capi di abbigliamento nuovi;
è comodo, prestandosi a un’esperienza di acquisto semplificata e mobile.
La maggior parte degli utenti delle piattaforme di second hand vende vestiti usati online solo saltuariamente e all’occorrenza.
Sempre più persone però si stanno progressivamente dedicando alla vendita di abbigliamento usato online come attività secondaria stabile o come occupazione principale.
È il caso di Annalisa, in arte Curly Vintage, che abbiamo avuto il piacere di intervistare per inaugurare Relevant Stories.
Cos'è Curly Vintage
Curly Vintage è l’attività di vendita di abbigliamento vintage e second hand online avviata da Annalisa Fortunato nel 2016. Oggi conta più di 30 mila follower su tutte le piattaforme – Instagram, Facebook e TikTok – e diverse migliaia di vendite completate online su Vinted e Depop che permettono ad Annlisa di vivere dedicandosi completamente alla sua passione per l’abbigliamento vintage.
Come ha avviato l'attività
Questi sono i principali passi seguiti da Annalisa per avviare l’attività di vendita di abbigliamento vintage e second hand online.
Ricerca di abbigliamento vintage: Annalisa ha iniziato ricercando e raccogliendo abbigliamento vintage. Questi capi avevano caratteristiche uniche e una storia da raccontare, che è diventata la base del suo business.
Creazione di un logo: prima di avviare la sua presenza online, Annalisa ha creato un logo per la sua attività. Questo logo rappresenta l’identità del suo progetto ed è stato realizzato partendo da un’idea personale.
Creazione di pagine social: dopo aver sviluppato il logo, Annalisa ha aperto una pagina su Instagram e Facebook. Queste pagine social sono diventate il mezzo principale attraverso cui ha iniziato a promuovere la vendita dei suoi articoli. Da circa un anno è presente anche su TikTok.
Utilizzo di app di vendita online: Annalisa ha aperto il suo shop online su Depop e Vinted, piattaforme specializzate nella compravendita di abbigliamento usato, sfruttando le loro funzionalità per gestire gli ordini dei suoi clienti.
- Fotografia degli articoli: Ha imparato a fotografare i capi e gli accessori in modo accattivante per presentarli in maniera attraente sui suoi canali online. Questa competenza le ha permesso di mostrare i suoi capi in modo efficace agli acquirenti.
Come è diventata la sua attività principale
Inizialmente, Annalisa ha avviato Curly Vintage come attività secondaria rispetto al suo impiego principale in un negozio di abbigliamento. Questo le ha permesso di accumulare risorse finanziarie iniziali e di testare il progetto senza dover dipendere interamente dai profitti dell’attività.
Nel corso del tempo, Annalisa ha notato che Curly Vintage stava guadagnando sempre più seguito e coinvolgimento da parte del pubblico, così nel 2019 ha deciso di lasciare il lavoro per dedicarsi completamente alla vendita di abbigliamento vintage online.
Consigli per avviare un'attività simile
Passione e stile di vita: Annalisa ha iniziato il suo progetto basato sulla sua passione per la moda e la curiosità verso l’abbigliamento vintage. È importante che chi vuole iniziare a vendere abbigliamento second-hand online abbia una vera passione per il settore e lo consideri uno stile di vita, non solo un lavoro.
Valutazione degli articoli: Annalisa ha sottolineato l’importanza di dare valore agli oggetti che possiedono una storia unica. Chi vuole intraprendere questa attività dovrebbe essere in grado di valutare e apprezzare l’unicità degli articoli vintage che desidera vendere.
Creazione di una presenza online: la creazione di un logo e la presenza su piattaforme social sono stati passi chiave per Annalisa. Chiunque voglia vendere abbigliamento second-hand online dovrebbe investire nella creazione di una forte presenza sui social per creare una community e indirizzare potenziali clienti verso il proprio shop.
- Utilizzo delle piattaforme di compravendita online: creare uno shop utilizzando piattaforme specializzate già esistenti permette di risparmiare tempo e risorse e testare l’attività prima di decidere se investire nella creazione di un brand e di un sito di e-commerce personale.
Autonomia e apprendimento continuo: Annalisa ha imparato a gestire da sola l’intero processo di vendita, inclusa la fotografia degli articoli. Soprattutto nella fase di avvio dell’attività, essere autosufficienti è fondamentale per ottimizzare gli investimenti.
La risorsa rilevante
Conosci persone con una storia simile a questa? Segnalacele qui e proveremo a intervistarle.