No Role Modelz è un brano di J. Cole contenuto in uno dei miei album preferiti: 2014 Forest Hills Drive.
Parla di come il rapper del North Carolina sia riuscito a raggiungere il successo pur non avendo avuto modelli di riferimento validi, e della superficialità del mondo che lo ha circondato una volta raggiunta la fama.
No role models and I’m here right now
No role models to speak of
Searchin’ through my memory, my memory
I couldn’t find one
Introduce due temi secondo me rilevanti:
l’importanza di avere modelli a cui ispirarsi;
la difficoltà nel trovarli all’interno di una società superficiale.
I modelli di ruolo sono quelle persone (o personaggi) il cui comportamento, esempio o successo può essere emulato da altri.
Sono modelli di ruolo i nostri genitori o i nostri insegnanti, dai quali apprendiamo, tra le altre cose, l’importanza delle relazioni umane e il valore della comunità.
Sono modelli di ruolo gli sportivi, che promuovono il peso dell’impegno e della perseveranza nel raggiungere i nostri obiettivi.
Ma lo sono anche cantanti, scrittori, imprenditori, colleghi, amici, e in generale qualsiasi persona in grado di diventare un riferimento per lo sviluppo della nostra personalità e per imparare ad affrontare la vita.
Sono fondamentali anche per raggiungere specifici obiettivi professionali e personali, e in questi casi li chiamiamo mentori.
Ok, J. Cole ha raggiunto il successo anche senza mentor o role modelz, ma è solo un’eccezione che conferma la regola.
È stato dimostrato ad esempio che i dirigenti che hanno avuto un mentore guadagnano di più in età più giovane, sono più istruiti e hanno maggiori possibilità di seguire un percorso di carriera soddisfacente.
Questo perchè quando abbiamo un mentore possiamo imparare dalla sua esperienza, ricevere feedback costruttivi, espandere il nostro network e trovare supporto emotivo.
Che sia per crescere come individui o per raggiungere obiettivi specifici, un buon modello di ruolo deve comunque sempre avere una dote: la capacità di aiutarci a diventare persone migliori.
Sulla carta è tutto giusto.
Il punto però è che oggi non è facile distinguere i modelli positivi da quelli negativi.
In parte perchè l’oscurità è naturalmente affascinante.
Io per primo sono attratto dalle personalità controverse e faccio fatica a discernere i motivi per cui dovrei emulare Tony Soprano da quelli per cui dovrei evitare (scherzo).
Ma principalmente perché la società estremamente superficiale in cui siamo immersi non ci aiuta.
Giusto l’altro giorno mi è capitato di leggere un post di Selvaggia Lucarelli in cui criticava l’ultima puntata dei Ferragnez definendola “un’ora dedicata interamente a raccontare il dramma di una milionaria bellissima chiamata a condurre Sanremo vestita Dior con tutta la stampa ai suoi piedi. Qual è il dramma? Che ha paura di sbagliare”.
Chiara Ferragni è un personaggio pubblico che milioni di giovani hanno preso come modello a cui aspirare.
Una donna che si è “fatta da sola”, ha costruito un impero con lei al centro e un uomo meno ricco e meno potente al suo fianco.
Un bel messaggio per le nuove generazioni, che però si perde all’interno di un manuale che parla di apparenza, vanità e finzione.
La famiglia diventa reality, l’amore diventa un gesto dovuto, la realizzazione personale è fatta di soldi.
Questi sono i messaggi che attecchiscono davvero sulla sua fanbase, incapace e disinteressata, come me con Tony (raga, scherzo), nel distinguere cosa è utile tenere da cosa è necessario scartare.
I Ferragnez sono comunque solo un esempio di tutti gli altri personaggi – spesso decisamente meno noti – che ci propongono storie diverse ma altrettanto vuote.
Storie di successo senza sforzo, ostentazione della ricchezza, sottomissione all’immagine, all’approvazione collettiva. Stories in cui la vita è sempre meravigliosa. Quella degli altri sempre un po’ di più della nostra.
Ma non venite a dirmi che è tutta colpa dei social. Assisto allo scadimento degli idoli – e dei loro valori – da quando sono nato (1992, sarà un caso?), senza distinzione tra ambiti e discipline: dalla politica all’intrattenimento, dall’imprenditoria allo sport, dal giornalismo alla musica e così via.
I social hanno dato voce alle idee di chi una voce prima non la aveva, ma quelle idee hanno radici ben più antiche della nascita delle piattaforme.
Comunque sia, nonostante le crescenti difficoltà, dotarci di modelli da cui lasciarsi ispirare e che ci spronino a esprimere il nostro potenziale e vivere la vita che desideriamo rimane una questione troppo importante.
Alla fine, basta farsi qualche domanda ogni tanto.
Chi sono i tuoi modelli di riferimento?
Perchè lo sono?
Cosa non ti piace di loro?
Chi potrebbe aiutarti davvero a raggiungere i tuoi obiettivi?
Questo post è un estratto di Relevant Newsletter. Leggi la storia completa a questo link.