Belle le vacanze, eh?
Tra uno spritz e l’altro c’è già chi sogna la pensione per potersi godere tutto il tempo libero che desidera.
Peccato che, se le cose non cambieranno, andremo in pensione a 74 anni con circa 1000€ al mese. Meno di quello che serve per affittare un bilocale a Milano, Bologna o Roma.
Se pensi poi che l’aspettativa di vita media è di circa 81 anni per gli uomini e 85 per le donne, capisci subito che non avremo poi così tanto tempo – ed energie – da goderci.
Ecco perchè è importante dotarsi di una pensione integrativa.
Per farlo, le opzioni principali sono due: fondo pensione e piano di accumulo.
Vediamo i pro e i contro di entrambe e proviamo a rispondere all’annoso dilemma: meglio investire in un fondo pensione o in un piano di accumulo?
Come funziona il fondo pensione?
Il fondo pensione è un fondo di investimento finalizzato alla creazione di una pensione integrativa.
Lo attivi presso la tua banca, assicurazione o altra società di gestione (trovi qui un elenco di tutti i fondi pensione disponibili in Italia) e inizi a versarci periodicamente una somma di denaro.
Sul fondo pensione puoi anche decidere di versare il TFR, anzichè tenerlo in azienda, e in questo caso otterrai anche una piccola somma di denaro aggiuntiva che il tuo datore di lavoro è tenuto per legge a versare sul tuo fondo.
Il denaro accumulato sul fondo pensione viene investito dalla società di gestione sul mercato finanziario in azioni, obbligazioni e titoli di stato, generando un interesse, e ti viene restituito quando raggiungi l’età pensionabile.
Questo è ciò che lo caratterizza rispetto agli altri fondi di investimento: non puoi svincolare i soldi che hai investito finchè non vai effettivamente in pensione.
Al momento della liquidazione, poi, potrai decidere se ricevere il 100% del capitale maturato sotto forma di una rendita mensile vitalizia (la cosiddetta pensione integrativa) oppure il 50% sotto forma di rendita e il rimanente 50% sotto forma di capitale.
Come funziona il piano di accumulo?
Il piano di accumulo (PAC) è invece una strategia di investimento che consiste nell’acquistare uno strumento finanziario con cadenza periodica, indipendentemente dal prezzo, sfruttando quello che in finanzia viene definito dollar-cost averaging.
In pratica, investendo ogni mese la stessa somma sullo stesso strumento, acquisterai più quote di quello strumento quando il prezzo è basso e meno quote quando il prezzo è alto. Alla lunga, le azioni acquistate al “momento giusto” tendono a superare quelle acquistate al “momento sbagliato”, consentendoti di ottenere profitti ragionevoli.
A differenza del fondo pensione, non avrai un intermediario che gestirà i tuoi risparmi. Dovrai definire la somma che desideri destinare alla pensione, selezionare lo strumento finanziario su cui investire e versarci periodicamente la somma che hai stabilito – generalmente attraverso un broker online come DEGIRO in modo da poter automatizzare tutto il processo.
Ovviamente, non tutti gli strumenti finanziari sono adatti a questa strategia – non hai intenzione di accumulare la tua pensione in Bitcoin, vero?
Una buona opzione sono gli ETF, soprattutto quelli ad accumulazione, perchè ti consentono di reinvestire i profitti per sfruttare l’interesse composto e ottenere performance migliori nel lungo periodo.
Al contrario dei fondi pensione, potrai ritirare i tuoi soldi in qualsiasi momento. Ma, avendo come obiettivo quello di crearti una pensione integrativa, dovrai comunque prevedere di tenerli accantonati per un orizzonte temporale sufficientemente lungo.
Quale dei due rende di più?
Non mi dilungo in analisi approfondite perchè altre persone più preparate di me le hanno già svolte in precedenza.
Per farla breve, prendo questo schemino di IoInvesto che ha confrontato il rendimento di un fondo pensione e di un piano di accumulo medi considerando un orizzonte temporale di 40 anni.
Il verdetto, a parità di rendimento annuo (4%), è a favore del fondo pensione. Questo perchè i ricavi del fondo pensione sono tassati “solo” al 9% grazie a una serie di agevolazioni fiscali, molto meno del 26% previsto per i ricavi del PAC.
Il piano di accumulo invece ha il vantaggio di poter generare interessi più elevati nel lungo periodo sfruttando il reinvestimento dei profitti.
Ok, quindi quale scelgo?
Come al solito, la risposta è: DIPENDE.
Con il fondo pensione non potrai toccare i soldi che accumuli fino alla pensione, ma non dovrai fare niente per gestirli e godrai di agevolazioni fiscali che, a parità di rendimento rispetto a un piano di accumulo, ti garantiranno interessi maggiori.
Viceversa, con il piano di accumulo potrai gestire il tuo denaro in maniera più flessibile, ma dovrai assicurarti di conoscere il prodotto su cui decidi di investire e avere la costanza e la tenuta mentale giusta per continuare a investire per un periodo di tempo adeguato – altrimenti, addio pensione integrativa.
Dunque, se hai uno stile di vita stabile, non prevedi grossi stravolgimenti professionali o di vita nei prossimi anni, e non hai voglia di dedicare il tuo tempo agli investimenti, forse il fondo pensione è l’opzione migliore per te.
Se invece hai una buona conoscenza della materia e preferisci gestire i tuoi risparmi in maniera più libera, anche in vista di possibili cambi strategia o nuovi progetti in futuro, un piano di accumulo potrebbe funzionare meglio.
Ad ogni modo, non per forza un’opzione esclude l’altra. Puoi anche decidere di destinare metà dei tuoi risparmi a un fondo pensione e metà a un piano di accumulo per provare a sfruttare i vantaggi di entrambi.
Infine, considera anche di servirti del supporto di consulenti finanziari indipendenti. Sono liberi professionisti che non lavorano per – e quindi non fanno gli interessi di – banche o assicurazioni e hanno le conoscenze che servono per darti una mano con le tue scelte finanziarie.
Cercali su Google – e fai attenzione agli scammer.
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