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I segreti di un guru del design thinking

Questo mese ho avuto il grande piacere di lavorare insieme a Markus Edgar Hormeß, uno dei maggiori esperti di Design Thinking a livello internazionale, autore di This Is Service Design Doing, co-founder dello studio di design WorkPlayExperience e della Global Service Jam, il più grande evento al mondo dedicato al Service Design.

Durante il training di Design Thinking che abbiamo organizzato insieme ho preso appunti su alcuni concetti condivisi da Markus che mi hanno fatto riflettere. Riguardano principalmente il design e la ricerca, ma è facile pensare di applicarli praticamente su qualsiasi progetto tu stia lavorando.

  1. “Research could always be a next step.”
    La ricerca è un’attività che svolgiamo solitamente all’inizio di un progetto, qualsiasi esso sia. Organizziamo interviste con i responsabili, svolgiamo survey per capire i gusti degli utenti, cerchiamo informazioni sul web. Raccogliamo tutto il necessario ma poi di fatto spegniamo la curiosità e partiamo con le attività successive (di ideazione, sviluppo, scrittura, ecc.) In realtà, in qualsiasi momento potrebbero (e dovrebbero) emergere delle nuove domande, e non dovremmo ignorarle o appuntarle su note che non leggeremo mai. Mantenere la curiosità e attivare piccole ricerche lungo tutte le fasi di progetto è l’unico modo per non lasciare punti in sospeso e raggiungere risultati solidi.
    Quali nuove domande sono emerse da questa ricerca?

  2. “Every researcher has a bias. To avoid influencing the research, you never do research alone.”
    Un evergreen della ricerca utente: le interviste si fanno in due. Uno fa le domande e l’altro prende appunti. In primis perchè è difficile condurre un’intervista in maniera naturale se nel frattempo dobbiamo prendere appunti. E in secondo luogo perchè ogni ricercatore ha il suo personale modo di interpretare le informazioni che potrebbe influenzare i risultati della ricerca. Questo è applicabile alle interviste come a qualsiasi altro metodo di ricerca.
    Chi è il tuo partner?

  3. “You want your idea to stick out, not your sticky note.”
    Se chiedi a un non-designer chi sono i designer probabilmente ti risponderà: “Sono quelli che attaccano i post-it.” E in parte è vero. Lo sticky note è uno degli strumenti più utilizzati durante i momenti di collaborazione per collezionare le idee dei partecipanti. A volte vengono riempiti con scritte belle ma vuote, e spesso si staccano dalla parete alla quale li hai attaccati nonostante tutto l’orgoglio che ci potrai mettere. Nei momenti di ideazione, meglio lasciare perdere la forma e concentrarsi sul contenuto.
    Qual era il punto?

  4. “Ideation is overrated.”
    Tra le fasi di un progetto, soprattutto quando lo si approccia con il Design Thinking, quella di ideazione sembra sempre essere il punto della questione. Qualsiasi sia il problema, “risolviamolo con un brainstorming!” “Non porti limiti, non esistono idee stupide!” E poi ti ritrovi con cento idee stupide e mai fattibili. Un momento di ideazione strutturato può essere molto utile se stai cercando idee nuove e creative. Altre volte, invece, sai già quali sono le opzioni realistiche per risolvere il problema su cui stai lavorando. In questi casi meglio lasciare da parte i brainstorming e approfondire quello che hai già in mente.
    Hai davvero bisogno di una nuova idea?

  5. “Best template ever? Blank page.”
    In qualità di designer, per lavoro utilizzo decine di template diversi: stakeholder map, customer journey map, service blueprint, empathy map, business model canvas, ecosystem map…
    Tutti strumenti utili per trovare ispirazione e mettere ordine tra le idee, soprattutto durante una sessione collaborativa. A volte però capita di concentrarsi più sul template che su quello che ci scrivi dentro. Forziamo i concetti per farli entrare nei giusti riquadri e scartiamo idee potenzialmente utili perchè nel form non c’è spazio. In questi casi, meglio usare un foglio bianco…
    Di quale template dovresti fare a meno?

Questo post è un estratto di Relevant Newsletter. Leggi la storia completa a questo link.

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