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migliori ETF

Come scegliere i migliori ETF su cui investire

Quando si parla di finanza personale, ci sono concetti che si ripetono costantemente in tutta la letteratura sul tema.

Uno di questi è il fatto che investire in ETF o in fondi indicizzati a basso costo è la scelta migliore che puoi fare se vuoi investire i tuoi risparmi e non sei un broker professionista.

E anzi, investire in ETF o in fondi indicizzati ti permetterebbe di ottenere risultati migliori rispetto al 99% degli investitori.

La maggior parte degli investitori è infatti composta da persone che cercano di battere il mercato – ossia ottenere performance migliori rispetto a quelle registrate dai principali indici di mercato – ma non hanno le competenze necessarie per farlo e perdono puntualmente il loro denaro.

Anzichè cercare di battere il mercato, con un ETF potrai copiarlo, ottenendo dunque il massimo con il minimo sforzo. Questo è anche il consiglio che Warren Buffett ha dato a Lebron James per gestire i suoi soldi.

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono fondi di investimento quotati sui mercati che replicano l’andamento di un indice. L’indice è un paniere di titoli e il suo valore è la somma del valore dei titoli che lo compongono.

L’investimento in ETF ti permette quindi di diversificare sufficientemente il tuo portafoglio, in quanto starai investendo contemporaneamente su più aziende, e limitare il rischio legato alla scelta di singole azioni.

Personalmente, ho iniziato a investire in ETF poco più di 2 anni fa e nel momento in cui scrivo questa newsletter ho accumulato un 4% di interessi, un risultato del tutto normale ma comunque migliore di quello che avrei ottenuto tenendo i soldi sul conto in banca – o facendo trading di crypto, ad esempio.

Ho scelto di investire su un ETF che copia l’andamento dell’indice S&P 500 e quindi delle 500 maggiori aziende statunitensi, che compongono il cuore dell’economia americana.

Storicamente, in un orizzonte temporale di 20 anni l’S&P 500 ha generato una rendita media di circa l’8% – e dunque questo è il profitto che mi aspetto di ottenere mantenendo il mio investimento nel lungo periodo.

A questo, si aggiunge l’interesse composto generato dal non prelevare immediatamente gli interessi maturati, ma reinvestirli nello stesso portafoglio insieme alle somme progressive che ho definito per il mio piano di accumulo.

Non menzionerò il singolo ETF che ho scelto perchè quello che funziona per me potrebbe non funzionare per te. Descrivo invece i principi che ho usato per selezionarlo, perchè quelli valgono per tutti.

Prima di proseguire ci tengo a precisare – come se ci fossero dubbi – che non sono un consulente finanziario professionista e non intendo diventarlo. Mi limito a esporre alcuni concetti ripetuti su diverse fonti, tipo questa o questa, e che ho fatto miei con l’esperienza personale.

Per scegliere l’ETF su cui investire, innanzi tutto vai su un sito che ti permette di cercare e confrontare diversi ETF. Io uso JustETF perchè secondo me è il più comodo. Al suo interno troverai un elenco infinito di ETF, ognuno con le sue informazioni di dettaglio e documenti di sintesi.

Un buon ETF su cui investire è fatto così.

  1. Esiste da almeno 3 anni.
    Più è “vecchio” l’ETF e meglio è. Un ETF presente sul mercato da almeno 3 anni ti permette di avere uno storico di rendimenti sufficientemente solido ed è generalmente meno probabile che venga chiuso.

  2. Replica l’indice di riferimento in maniera fedele.
    Se investi in ETF significa che vuoi replicare il mercato. L’obiettivo dev’essere quello di trovare ETF che si muovano esattamente come l’indice; non peggio e neanche meglio. Per farlo, devi consultare il documento KIID che troverai nella pagina di dettaglio dell’ETF e controllare il grafico alla voce “Risultati ottenuti nel passato” assicurandoti che le performance del fondo e quelle dell’indice di riferimento siano identiche.

  3. È un fondo di grandi dimensioni.
    Un ETF di grandi dimensioni ha costi minori e riesce a replicare meglio l’indice sottostante. Cerca la voce “Dimensione del fondo” all’interno della pagina di dettaglio dell’ETF e assicurati che sia nell’ordine dei miliardi di dollari.

  4. Ha bassi costi di gestione.
    Le commissioni erodono i tuoi interessi. Più sono basse, meglio è. Confronta vari ETF sullo stesso indice e cerca la voce “TER” o “Indicatore sintetico di spesa” all’interno della pagina di dettaglio per farti un’idea di quali siano i costi del caso, e scegli l’ETF con i costi più bassi. Io poi mi sono dato la regola di investire solo in ETF con costi minori o uguali allo 0,1%

  5. La modalità di replica è fisica.
    Esistono due tipi di replica: fisica e sintetica. Trovi un approfondimento qui. Ti basti sapere che la replica sintetica è un po’ più complessa e rischiosa della prima. Dunque, concentrati su ETF a replica fisica.

  6. Deve essere liquido.
    L’ETF deve registrare un buon numero di scambi sul mercato, in questo modo ti assicurerai di poterlo rivendere quando vorrai e limiterai lo spread che va a erodere i tuoi interessi. Per controllare questo parametro devi andare sul tuo broker online – io uso DEGIRO perchè è comodo e ha costi sufficientemente contenuti – cercare l’ETF in questione e controllare la voce “Volume”. Confronta più ETF per lo stesso indice e scegli quello che registra il volume maggiore di transazioni giornaliere. Assicurati che siano nell’ordine delle decine di migliaia.

  7. La politica di distribuzione è ad accumulazione.
    I dividendi possono essere distribuiti direttamente oppure reinvestiti all’interno del fondo. Non c’è un’opzione migliore in assoluto, ma io ti consiglio di reinvestirli, e quindi scegliere un’ETF che alla voce “Politica di distribuzione” riporti “Accumulazione”, per sfruttare i vantaggi dell’interesse composto.

Questi sono i punti che devi tenere in considerazione per trovare un buon ETF, ma la cosa più importante di tutte è un’altra.

Prima di investire su un ETF, devi assicurarti di sapere perfettamente come è composto l’indice che vuoi cercare di replicare.

Se investi nell’S&P 500, stai investendo al 100% negli Stati Uniti. Se investi in un indice relativo al mercato delle energie rinnovabili, stai investendo esclusivamente in quel settore. E così via…

Essere consapevole del prodotto in cui stai impegnando i tuoi risparmi è l’unico modo per limitare il rischio di perderli.

Trovi tutte le informazioni che ti servono nei documenti di sintesi linkati all’interno della pagina di dettaglio dell’ETF. Assicurati di scaricarli e leggerli per intero.

Questa puntata sugli ETF si conclude qui ma ci sarebbe molto altro da dire.

Se ti sono venute in mente domande tipo…

  • perchè hai scelto un ETF e non un fondo indicizzato?

  • cos’è l’interesse composto?

  • cos’è un piano di accumulo? come hai fatto a scegliere il tuo?

  • perchè dovrei investire i miei risparmi se rischio di perderli?

  • una volta che ho scelto un ETF, come faccio a investirci?

  • perché dovrei accontentarmi del 4% in due anni quando se avessi investito in un Bitcoin 10 anni fa…?

… e ti piacerebbe leggere le risposte, metti un like a questa mail per farmelo capire.

E scrivimi anche le altre domande che ti vengono in mente. Le terrò in considerazione per le prossime puntate.


Questo post è un estratto di Relevant Newsletter. Leggi la storia completa a questo link.

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